Vi è mai capitato di andare dal vostro odontoiatra e in fase di visita sentirlo numerare i vostri denti con uno strano linguaggio?
O che magari dicesse: “il 42 ha una carie”… e magari pensare: “Ma i denti non sono 32?”
Bene, oggi scopriremo insieme come vengono numerati i denti e capire il perché..
La nostra bocca si compone di due dentizioni:
- Decidua (più conosciuta come “da latte”)
- Permanente
In questo articolo faremo riferimento alla dentizione permanente; essa infatti è composta di 32 elementi suddivisi in 4 classi ben distinte:
- Incisivi
- Canini
- Premolari
- Molari
Ognuna di queste classi ha dei compiti funzionali ben precisi; andiamo a capire a cosa servono e come sono composti.
INCISIVI: sono di aspetto piano, situati frontalmente ed hanno una forma piatta e sottile; servono per incidere e tagliare il cibo e ci aiutano anche durante la fonazione.
CANINI: sono di forma appuntita, più stretti e spessi rispetto agli incisivi; servono per strappare e lacerare il cibo. In genere hanno un colore più scuro rispetto a tutti gli altri denti perché sono tra gli ultimi ad emergere in arcata. Hanno una funzione molto importante e costituiscono un importante parametro, chiamato "guida canina".
PREMOLARI: chiamati così perché precedono i molari, hanno le caratteristiche sia dei canini che dei molari; aiutano i canini nella fase di lacerazione del cibo
MOLARI: sono denti molto grandi e resistenti, situati in fondo alle arcate, possiedono una superficie occlusale molto ampia; servono per triturare e masticare il cibo; hanno una funzione molto importante nell’occlusione dentale.
La dentizione permanente è così formata:
- 8 incisivi (4 nell'arcata superiore e 4 nell'arcata inferiore)
- 4 canini (2 nell'arcata superiore e 2 nell'arcata inferiore)
- 8 premolari (4 nell'arcata superiore e 4 nell'arcata inferiore)
- 8/12 molari (6 nell'arcata superiore e 6 nell'arcata inferiore)
Per identificare un dente l’odontoiatria utilizza diversi codici di linguaggio, solo ed esclusivamente per semplificarne il riconoscimento.
La bocca si compone di due arcate dentarie: 1 superiore (detta mascellare) ed 1 inferiore (detta mandibolare). Ogni arcata viene divisa in due parti. Avremo così per ogni arcata due “emiarcate”.
In tal modo la bocca viene divisa in 4 quadrati (chiamati quadranti); ogni quadrante si identifica con un numero, partendo in senso orario avremo: I quadrante, II quadrante, III quadrante; IV quadrante. Questo serve per identificare la zona. Ogni dente viene identificato con un numero che va da 1 a 8.
Una volta identificata la zona basta aggiungere il numero del dente corrispondente, ed il gioco è fatto!
Quindi se voglio fare riferimento ad un dente, ad esempio: secondo incisivo superiore di destra, dirò semplicemente: 1.2; il numero: 1 identifica il quadrante (quindi la zona), il numero 2 identifica il dente... sostanzialmente è come giocare a battaglia navale 😉
Adesso quando andrete dal vostro odontoiatra o igienista dentale, potrete non solo comprendere meglio il suo linguaggio, ma anche identificare con precisione l’esatto dente che volete porre alla sua attenzione.
Stefania Barbieri