Spazzolino elettrico o manuale: quale si consuma prima?
Spazzolino elettrico e manuale sono due presidi completamente diversi per forma e modalità di utilizzo.
Entrambi hanno la stessa finalità di utilizzo e sono considerati validi se utilizzati correttamente e per il giusto tempo.
Molti si chiedono quale sia migliore tra lo spazzolino elettrico o il manuale; tendenzialmente l'elettrico ha una "marcia in più" rispetto allo spazzolino manuale, perché ha un sistema automatizzato, che rende più semplice e sicura l'igiene orale quotidiana.
Certamente anche lo spazzolino manuale è un ottimo presidio, ma solo se adoperato con la tecnica corretta e scelto secondo le caratteristiche adatte alla condizione della propria bocca.
Una sostanziale differenza tra spazzolino elettrico e manuale è rappresentata dalla testina.
La testina dello spazzolino manuale normalmente ha una forma ovoidale o rettangolare con una dimensione di circa 35- 40 mm; possiede setole di consistenza variabile (morbide o medie) e di natura sintetica.
La testina dello spazzolino elettrico, generalmente ha una forma tonda e le dimensioni sono ridotte di circa la metà rispetto alla testina di un normale spazzolino da denti manuale. Le setole possiedono una consistenza media (fatta eccezione per alcune testine particolarmente morbide) e di natura sintetica.
La sostanziale differenza tra le due testine, a parte le dimensioni, è la loro durata nel tempo. Infatti si è visto che le setole di una testina di uno spazzolino elettrico si consumano prima rispetto alle setole della testina di uno spazzolino manuale.
Questo si riconduce al fatto che uno spazzolino elettrico, producendo più movimenti nell'unità di tempo, tenderà ad usurare in minor tempo le proprie setole rispetto ad uno spazzolino manuale, che invece riuscirà a mantenere le setole efficienti per un tempo maggiore.
Quindi per uno spazzolino elettrico le tesine andranno cambiate ogni due mesi circa; mentre per lo spazzolino manuale, dopo tre mesi.
Passato questo periodo le setole subiranno una modifica strutturale detta "rastremazione", ovvero la trasformazione della setola dalla forma cilindrica a quella conica; pertanto andranno incontro ad usura, diminuendo la loro capacità pulente e aumentando una potenziale azione lesiva per denti e gengive.